Marshall affermò in quell’occasione che l’Europa avrebbe avuto bisogno, almeno per altri 3-4 anni, di ingenti aiuti da parte statunitense.
Senza di essi, infatti, la gran parte del vecchio continente avrebbe conosciuto un gravissimo deterioramento delle condizioni politiche, economiche e sociali.
Marshall presentò le caratteristiche del piano inizialmente in forma piuttosto vaga.
Intendeva infatti concordare preventivamente, con i paesi europei destinatari, i dettagli del piano.
Il segretario, comunque, auspicava che tale piano di aiuti avrebbe agevolato nuove e vantaggiose collaborazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa.
Sperava, inoltre, di favorire la realizzazione concreta dei primi progetti di collaborazione fra gli stati europei, fino a quel momento piuttosto vaghi ed utopistici.
Le azioni nel Vercellese
Il Vercellese si dovette preoccupare di garantire immediatamente organismi di rappresentanza delle categorie produttive, per poter seguire i molteplici aspetti di un’economia di emergenza.
Nel dicembre del 1945 fu costituita l’Associazione tra gli agricoltori della provincia di Vercelli, dichiarando la totale indipendenza da qualsiasi partito politico.
Con la dichiarazione ufficiale della fine dello stato di guerra iniziò di fatto la fase della ricostruzione dell’economia italiana.
L’obiettivo principale era la ricerca del recupero delle condizioni preesistenti la guerra.
Gli agricoltori vercellesi furono il motore trainante della risicoltura, con l’utilizzo di pratiche migliorative come il trapianto, che era già diffuso prima del conflitto.
La Stazione Sperimentale di Vercelli
In questo periodo un compito significativo fu affidato alla Stazione sperimentale di Vercelli, che si impegnò moltissimo nella ricerca e produzione di nuove sementi selezionate.
Il mercato interno ristagnava, e per migliorare la situazione furono indette diverse campagne promozionali per il riso.
Il commercio del riso con l’estero nel secondo dopoguerra
Viceversa il commercio con l’estero risentiva dei benefici di una politica di liberalizzazione degli scambi.
Inoltre, nei paesi orientali, grandi produttori e concorrenti storici, vigevano stringenti norme protezionistiche.
Erano conseguenza delle terribili condizioni economiche che la guerra aveva provocato, e che continuavano a manifestarsi.