I Cistercensi
Tra i più grandi meriti dei Cistercensi non va’ ricordata solamente l’introduzione della coltivazione del riso, ma anche di aver creato le basi per arrivare al concetto di proprietà fondiaria. Con la possibilità di ottenere una rendita, comparvero infatti i primi casi di affitto dei terreni dell’abbazia ( siamo nel periodo tra il XIV e XV secolo ).
Un documento del 1493, di un giudice della zona di Trino, parla di una ” PISTA DA RISO “, a testimonianza della presenza della coltura in quell’epoca.
I monaci dissodarono molte terre furono, realizzarono nuove canalizzazioni irrigue, non più limitate al solo scopo del funzionamento dei mulini.
Venne inoltre realizzata una rete stradale campestre. Si trattava di un complesso di elementi del tutto legati ad un mutamento socio-economico, che valse a cambiare profondamente il carattere del paesaggio.
Dobbiamo ricordare che è durante il Cinquecento che cominciarono a modificarsi radicalmente gli interessi delle persone che operavano nel territorio vercellese.
A causa delle guerre, della peste, degli assedi, del perdurare dell’occupazione straniera francese e spagnola, caddero le posizioni sociali delle famiglie appartenenti alla nobiltà.
Iniziarono così ad avvantaggiarsi coloro che, operando secondo gli interessi del mercato, determinarono un vero e proprio ricambio delle categorie economiche .
Il susseguirsi di mutamenti politici ed economici causarono profondi cambiamenti nel territorio. Comparvero di nuove tipologie di fabbricati rurali come le cascine a corte chiusa ed i ricetti, un insieme di case circondate da mura e torri, che fornivano riparo in caso di pericolo.