Il tempo di cottura del riso è il doppio della pasta?
Direi di no. Una buona pasta di Gragnano cuoce in non meno di 13-15 minuti.
Poco meno del tempo di cottura di un buon riso bianco.
Direi di no. Una buona pasta di Gragnano cuoce in non meno di 13-15 minuti.
Poco meno del tempo di cottura di un buon riso bianco.
Quando il riso del risotto è cotto, si spegne il fuoco, si aggiunge un po’ di burro e di formaggio, e e si mescola a fuoco spento. Il riso mantiene il calore molto a lungo, e in questo modo i profumi si armonizzano in maniera più delicata, perfetta.
C’è il riso bianco, che è quello brillato in cui le parti esterne sono state eliminate.
C’è quello beige, che è quello integrale che conserva ancora parte dei suoi rivestimenti naturali ricchi di fibre e di sali minerali.
C’è quello ambrato, che è semilavorato ed è l’anello di congiunzione fra il riso bianco e l’integrale.
C’è il riso rosso (che non è quello al pomodoro). Il suo colore rossastro è dovuto alla presenza degli antociani, che sono antiossidanti naturali.
C’è il riso nero, che anticamente in Cina era chiamato il riso dell’Imperatore perché raro e buonissimo, e oggi è coltivato anche qui in Piemonte.
E c’è anche il riso verde, che è quello al pesto.
Avete presente la pasta integrale, che è fatta con una semola in cui si aggiunge della farina integrale? Ecco, il riso è tutta un’altra cosa. Il riso è integrale quando il chicco viene pulito solo parzialmente dei suoi strati esterni. Risulta quindi un chicco “corazzato” più duro, più resistente, più ricco di fibre e di sali minerali. E ovviamente essendo così grezzo richiede un tempo di cottura decisamente più lungo, circa il triplo di un normale riso bianco.
Cucinato, l’integrale ha un chicco croccante e gustoso, fonte di sali minerali, in particolare fosforo, magnesio e manganese. È adatto sia per i risotti e le minestre, sia per i piatti freddi (insalate di riso, torte salate, finger food).
Spesso uno si chiede: come lo faccio il risotto? Sarà difficile? Considera una regola di base: quello che ti piace sulla pasta ti piacerà anche sul riso. Il sugo di pomodoro, il pesto, il ragù. E questo vale anche i sapori più complessi, come la bottarga e il tartufo, ad esempio.
Immagina il riso come una base su cui costruire il tuo gusto ideale. Ovviamente bisogna partire da un riso di qualità, un “buon riso come quello de La Libellula” per intenderci.
Vediamo le calorie. Un etto di riso ha 33 calorie, un etto di pasta poco di più, 35, quindi siamo quasi pari.
Ma è sui valori nutrizionali che si nota la differenza.
I grassi. Mediamente il riso ha l’1% di grassi, mentre la pasta 1,5%, che significa il 50% in più.
Sugli zuccheri la differenza si fa abissale. Il riso ne ha meno dello 0,5%, la pasta circa il 3%. 6 volte tanto.
Quindi, non si può vivere solo di riso… però aiuta.